Serata a Tema: Una montagna di rabbia. La cura delle emozioni difficili nei bambini
Giovedì 25 febbraio, ore 21:00
SEMINARI ONLINE, Tramite piattaforma Google Meet
LINK SERATA: per ricevere i link delle serate registratevi al seguente form https://forms.gle/gUMXyAu16iqCYFDx7 riceverete via e-mail tutti il link di Google Meet per collegarvi a tutte le serate fino a giugno. La registrazione va fatta una sola volta.
Attraverso il percorso “Un Filo lungo… un anno! 2020/2021” destinato a PREAdozione per coppie in attesa e POSTAdozione per genitori adottivi, vi presentiamo:
Un percorso di approfondimenti e narrazioni per comprendere l’adozione
QUARTO INCONTRO
"Una montagna di rabbia. La cura delle emozioni difficili nei bambini"
Durante la serata ci occuperemo della rabbia: quella dei bambini adottati ai quali è mancato l’accompagnamento alla sua espressione sana, possibile solo se si cresce con figure di riferimento stabili, amorevoli e responsabili, ovvero capaci di dare risposta ai bisogni fondamentali dei bambini.
Coglieremo i significati (le ferite) che sottendono la rabbia, le sue tante possibili manifestazioni e vedremo insieme cosa può aiutare bambini e genitori a non farsene travolgere ma a gestirla fino a trasformare la sua energia in forza vitale e creativa.
In ogni famiglia adottiva, infatti, accade prima o poi di trovarsi a gestire momenti difficili caratterizzati da comportamenti aggressivi ed oppositivi e da una forte conflittualità che mettono a dura prova i genitori adottivi, il clima familiare ed il legame affettivo.
Ovviamente non è possibile generalizzare né dare risposte univoche perché le storie sono tantissime ed uniche.
Durante la serata verranno offerti spunti su cui riflettere anche perché spesso “le risposte “ vanno trovate proprio all’interno della relazione coi propri figli, sperimentando e cercando soluzioni creative anche in base all’età dei figli.
Sono tanti i fattori che intervengono nella gestione della rabbia che ricordiamo essere un’emozione universale: le storie dei bambini, le loro età, la presenza di eventi traumatici e la loro tipologia, le loro risorse (la resilienza) ma anche la consapevolezza di come i bambini sono stati preparati all’adozione e infine le caratteristiche personologiche dei genitori adottivi.
La grande sfida per i genitori adottivi è quella di muoversi su di un crinale che tenga insieme la consapevolezza del pregresso dei bambini (le loro ferite e le risposte adattive che hanno costruito nel tempo) con il presente. L’errore più comune è infatti quello di attribuire i comportamenti disfunzionali dei propri figli unicamente alla sua storia (fa così perché è adottato) oppure minimizzare o addirittura negare il peso del passato interpretando ogni sua manifestazione unicamente in base al presente.
Accanto a questa sfida ne esiste anche un’altra: quella di mantenere viva la consapevolezza che ogni genitore nel crescere i propri figli è e deve essere profondamente implicato nella sua crescita ed educazione (questo il motivo per cui S. Freud definiva il ruolo genitoriale come “impossibile"). Questo significa che ogni genitore deve a sua volta essere consapevole di come gestisce a sua volta la rabbia, le frustrazioni, le provocazioni, i movimenti oppositivi dei figli sia perché questo diviene il modello a cui i figli attingeranno, sia perché la conoscenza delle nostre reazioni può permetterci di contenere gli scoppi di rabbia fino a poterli poi trasformare in opportunità di nuove consapevolezze, viceversa le nostre stesse reazioni non modulate possono amplificare le reazioni aggressive dei propri figli in un circolo vizioso molto doloroso.
Nel corso della serata sarà mia cura creare momenti di condivisione coi partecipanti in cui si possa insieme comprendere quali siano le strategie più funzionali in caso di esplosioni di rabbia dei propri figli e pure momenti in cui riflettere insieme su come prevenirli.
Al centro dunque dell’incontro saranno “le relazioni” perché se è vero che queste possono danneggiare e non poco la crescita e la costruzione di una solida identità è altrettanto vero che le relazioni curano per cui occuparci della rabbia dei bambini i non può prescindere dall’averne cura all’interno di relazioni amorevoli e responsabili.
Mi piace concludere questo breve abstract in previsione della serata del 25 febbraio citando Arun, il nipote di Gandhi:
“la rabbia sta alle persone come la benzina alle automobili; è il carburante che ci fa muovere per raggiungere un posto migliore”.…”è l’energia che permette di reagire all’ingiustizia”.
Penso che avere a mente queste parole ci possa aiutare ad avvicinarci alla rabbia dei bambini senza reprimerla, giudicarla o condannarla ma col desiderio sincero di comprendere cosa vuole dirci ma anche con la consapevolezza di dover proteggere i propri figli quando questa prende il sopravvento.
Pubblicato il 07/01/2021